mercoledì 17 dicembre 2014

Tour della Sicilia in inverno: Trapani, Marsala ed Erice

Dopo aver mancato i racconti delle vacanze estive in Corsica e nelle Marche, eccoci che torniamo a meno di sei mesi dall'ultimo post (!!!) per raccontarvi il nostro viaggio di nozze fuori stagione (argh! di nozze, avete letto bene!) niente popò di meno che... in Sicilia!

Ufficio postale di Trapani Veniamo al dunque, prima tappa Trapani! Primo volo per la Maghetta e tanta emozione anche da parte sua e nostra. Valige un po' improvvisate dopo l'ultima fatica della festa di matrimonio ;-)
Potrei aprire una rubrica interessate della serie "cose imperdibile da non lasciare a casa quando viaggi d'inverno con un bambino"... Esempi? Copertina per quando si addormenta sul passeggino, oppure sciroppo per la tosse,  cappelli e guanti di ricambio perché un solo paio finirà subito nelle pozzanghere... e potrei andare avanti a lungo.

Ma veniamo alla città e alle impressioni da fermare. Siamo arrivati che c'era il sole, un clima mite e le strade bagnate nell'ora della siesta pomeridiana oltre ai negozi chiusi. Niente orario continuato se non per la grande distribuzione fuori città. Città turistica sì - ma o a causa della bassa stagione o per la vicinanza con l'Africa - sembra andare più lentamente. Nella passeggiatina che abbiamo fatto tra la merenda e l'aperitivo, Trapani ci si è concessa come una bella cittadina, dal centro storico valorizzato e ripulito. Sembra ci sia stata una bella e funzionante operazione di recupero degli edifici e dei monumenti tra Via Torrearsa e Corso Vittorio Emanuele. A sentire dalla nostra datata guida cartacea è una operazione precedente il 2006. Complimenti alla città dal bel Palazza Senatorio con i due orologi e il suggestivo passeggio sulle Mura di Tramontana.
Le foto guardale sul web che ho scordato a casa anche il cavetto per scaricarle dalla mia anziana macchina fotografica.
Bella Trapani! ...ho osato definirla "borghese", perché la mia impressione è stata quella di una cittadina florida la cui popolazione urbana si è fatta ricca grazie alle sue fertili terre intorno e dal suo pescoso mare.
Dopo la bella merenda a base di cannoli di ricotta - come resistere! - siamo riusciti ad andare pure a cena e siamo stati ben fortunati ad imbatterci per caso nel Ristorante Al Vicoletto. Abbiamo assaggiato prodotti di tonnara insieme ad una speciale caponatina trapanese, ed abbiamo ricevuto il nostro battesimo con le busiate, questa pasta fresca tipica trapanese che è una via di mezzo tra il bucatino e il fusillo. Non ve la immaginate? Correte a Trapani, cosa aspettate!

Ma non siamo certo gente che si dorme sull'allori, qui da vedere - e soprattutto da mangiare, ci sono un sacco di cose e robe buone!
Non potevamo certo perderci Marsala, proprio adesso che ci stiamo imparentando con uno dei Mille! Più raccolta di Trapani ma ugualmente deliziosa e ben tenuta è la città che la Camicia Rossa scelse per approdare in Sicilia. Ci sarebbe piaciuto tanto poter vedere anche il Museo Archeologico che raccoglie i maggiori reperti rinvenuti della città fenicia ma con la Maghetta a bordo del suo carretto quattro ruote rischiavamo di farne un'altra noi, di guerra punica e di distruggere la famosa nave recuperata al largo delle Egadi nel 1971. Alcune foto qui che danno l'idea di come anche solo l'edificio - ex stabilimento vinico del '900 - avrebbe meritato ben un visita! Oh voi turisti senza figli piccoli godetevi questo spettacolo!
Busiate in biancoDopo la passeggiata per le vie delle struscio ci siamo fermati a pranzo alla Trattoria Garibaldi e non abbiamo resistiti al buffet di antipasti modello anni '80 e alla specialità della casa, cous cous di pesce! Mezza porzione però! che qui vogliamo assaggiare tutto senza tornare a ruzzoloni a casa! La nostra adorata peste invece ha voluto le busiate in bianco e manco a dirlo le mani affondavano nell'olio siciliano!
Devo dire che il couscous era assai diverso da quello che mi aspettavo, quasi farinoso perché i chicchi, seppur ben cotti erano tra loro ben staccati e non legavano affatto, e il sugo assai pomodoroso mi ha lasciato un po' perplessa, solo un po' perché nel piatto non c'è rimasto niente. Ho rischiato anche la dentiera per spezzare la chela di un granchio, ma per fortuna il cameriere premuroso mi ha portato le pinze. Cibo buono e trattoria vecchio stampo, accogliente e curiosa, come i commensali che avevamo attorno. Viva Marsala!


Ma nemmeno a pancia piena ci siamo arresi alla pioggia che si è intromessa tra noi e la Sicilia. Nel pomeriggio abbiamo preso la funivia per Erice e sembrava di essere arrivati a Frittole, millequattro, quasi millecinque. Leonardo non c'era, e se c'era non lo abbiamo visto per la nebbia. Il paese è delizioso, tenuto come un borgo di un presepe, con una pavimentazione in ciottoli che penso sia unica al mondo, bellissima! ...e a proposito di presepi, abbiamo trovato questa manifestazione EricéNatale. Maghetta si è incantata a vedere l'uomo che fa il pane, quello dei vasi e pure una cucina tutta allestita del Regio Presepe monumentale meccanico davanti al Polo Museale.
 Ma torniamo al nostro perlustrare il borgo dalle belle pietre. Il Duomo e la sua Torre sono bellissimi, di un romanico massiccio e serafico nella sua monumentalità squadrata. Bello e chiuso, come un po' tutto di questa stagione a Erice. Tutto ma non Maria Grammatico, che ci ha rifocillato ed ingrassato con la sua pasticceria ed in particolare con le genovesi calde. Le genovesi sono un po' come le campigianine, per chi le conosce.  Cosa dire, io ho goduto così tanto a mangiare quella crema calda dentro la frolla così friabile e dolce che ho dovuto fare il bis ^_^ avrei voluto fare il tris ma ancora sono un po' timida nel farlo davanti a tutti e quindi volevo optare per la scartatina da portare a casa. Ma il mio neo-marito mi ha fatto puntigliosamente notare che "questi sono prodotti da apprezzare in loco, che senso ha portarseli a casa"... io non ho voluto discute e ingrassare ulteriormente lì su due piedi, ma secondo me avrebbe avuto senso, trovarmi ora, nella nostra camera del residence a scrivere qui sul blog tra le briciole di pasta di mandorle... mi rifarò in futuro, ne abbiamo di tempo e di voglia di conoscere la Sicilia!

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