domenica 18 agosto 2013

Castel del Monte, la corona di pietra. Dal Gargano alla scoperta della Puglia e non solo, II parte

Se volete capire davvero l'essenza magica di questo Castello per eccellenza, dovete vederlo di persona. Non ci sarà mano capace che potrà rendere l'atmosfera di questo luogo con mezzi pittorici o fotografici. La corona di pietra di un Imperatore che ha anticipato la Rinascita. Federico II di Svevia ha prediletto questo luogo, lo ha voluto e - come spesso succede quando si desidera ardentemente una cosa - non se l'è goduta affatto. Per ironia della sorte, qui furono detenuti prigionieri i suoi figli: Castel del Monte. 
Dopo la sosta a Trani eccoci diretti verso l'interno di questa magica regione che è la Puglia.
Andiamo verso la culla del mecenatismo, della Rinascita delle arti dopo gli anni cupi del Medioevo: Castel del Monte! Il paesaggio è decisamente cambiato dal Gargano che ci siamo lasciati alle spalle. Non è più tutto piatto, saliamo e scendiamo e ci troviamo davanti la predestinata meta all'improvviso.


È incredibile come tuto sembri bruciato dal sole e poi ti trovi in una foresta lussureggiante. Olivi giganti come querce, muretti a secco di pietra candida e steppi arsi dal sole. 






Quello che le guide ci dovrebbero dire e che NON CI DICONO è che esiste un parcheggio gratuito dove lasciar la macchina e poter prendere il bus navetta per salire sulla collina "teoricamente" chiusa al traffico veicolare. 
Noi abbiamo ceduto, non al primo, ma al secondo "parcheggiatore butta dentro" lasciando così la macchina per un costo complessivo di circa 5 euro + biglietto autobus di 1 euro a testa anda e rianda.

Il castello è solitario e imponente nella sua massa stereometrica esatta e precisa. Attorno ad un cortile ottagonale si gestisce un corpo di fabbrica con otto torri ottagonali di pietra candita e ben definita. Risplende nella luce e nel cielo azzurro di questa giornata di metà luglio delle nostre vacanze pugliesi. C'è energia in questo posto, una bella energia. 




La vista dal castello è a 360° sulla piana verso Andria. Si vede e si percepisce tutta l'ampiezza del territorio.
Le ombre sono lame taglienti sulla pietra che assume gradazioni diverse di grigio.

Il portone mostra tutta la volontà di magnificenza dell'edificio nell'eco classico del timpano e delle lesenne scanalate che lo sostengono. Due grandi scalinate e siamo inghiottiti dall'ombra e dal fresco ritemprante che troviamo dentro. Paghiamo un biglietto ed entriamo.




Si vede no, dalla faccia che ancora prima di entrare, questo Castello ci aveva proprio conquistati? Una volta dentro, lasciato il passeggino all'ingresso, la Maghetta è stata libera di sgambettare (e urlare!!) per la residenza che fu di Federico II. ^___^
Meritano menzione anche le schede illustrative, semplici e chiare e volendo leggersele tutte (fatto solo per la prima) anche ben approfondite!
Chiavistello moderno ma bello, no?

Ma la cosa più emozionante è il cortile e questo ottagono di cielo che ti mette a disposizione. È come se riuscissi a misurarlo, a darti la sicurezza di percepirlo tutto nel contrasto con la pietra bianco della otto pareti e del pavimento. Io lo ammetto, mi sono sdraiata a terra in solitaria.

È stato bello. Ringrazio quell'ottagono di cielo per non essere sulla rotta dei giapponesi che cercano bellezze italiane mordi e fuggi. Ed esorto tutti coloro che non l'hanno ancora visto a metterlo come tappa nei loro futuri viaggi in Puglia. Lasciatevi andare a questo ruvido e sincero edificio, chiaro nelle sue forme, forte del suo magnetismo e in diretto contatto con la terra e il cielo. 












Castel Del Monte, Andria, 2013

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